Una novità significativa in materia di Carta del Docente – il bonus da 500 € concesso dallo Stato e destinato a favorire la formazione degli insegnanti – con riferimento ai docenti precari: un tema di cui lo Stato si occupa da tempo, gestendo la richiesta di recupero per ciascun anno di servizio per conto dei docenti precari, in base a una recente ordinanza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Dai giudici, infatti, arriva un’apertura sulla possibilità che il bonus possa essere assegnato anche ai supplenti non annuali: questo emerge infatti da una pronuncia del Tribunale di Venezia, che ha risarcito con 1.000 euro un insegnante per le supplenze svolte nel corso dell’anno scolastico scorso e di quello presente, condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito alle spese processuali.
La sentenza
Nella sentenza, il giudice del lavoro ha chiarito infatti che sulla questione “è intervenuta in sede di rinvio pregiudiziale Cass. L. 29961 del 27/10/2023 secondo la quale deve concludersi che ‘a chi sia stato incaricato di supplenze di cui all’art. 4, co. 1 e 2, della L. n. 124/1999, [la Carta Docente] effettivamente spetti ed in misura piena’ e così statuendo che ‘la Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 spetta ai docenti non di ruolo che ricevano incarichi annuali fino al 31.8, ai sensi dell’art. 4, comma 1, L. n. 124 del 1999 o incarichi per docenza fino al termine delle attività di didattiche, ovverosia fino al 30.6, ai sensi dell’art. 4, comma secondo, della L. n. 124 del 1999 (…)’, rimanendo da approfondire la questione relativa al diritto della Carta Docente per le altre tipologie di supplenze (brevi e saltuarie)”.
Le conseguenze
In questo modo, si apre ora alla possibilità che dagli altri tipi di supplenza – se congrui e sufficientemente continuativi – possa derivare il diritto a richiedere la Carta del Docente: una novità che potrebbe estendere la platea dei potenziali interessati ben oltre la soglia dei 200mila che negli ultimi 5 anni hanno portato a termine una supplenza annuale!
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