Lo studio legale Rienzi ha già pronto il ricorso al TAR del Lazio in merito al concorso RIPAM per il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per contestare la valutazione dei titoli e, dunque, le graduatorie dei vincitori

Nella Gazzetta Ufficiale 4ª Serie Speciale, Concorsi ed Esami, n. 104 del 31 dicembre 2021 è stato pubblicato il bando di concorso pubblico (concorso RIPAM), per titoli ed esami, per il reclutamento di un contingente complessivo di 2293 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato da inquadrare nell’Area II, fascia economica F2, di cui n. 430 unità da assegnare al Ministero dell’economia e delle finanze e da conferire nei profili di seguito indicati, secondo la seguente ripartizione:

  1. Profilo operatore amministrativo/assistente amministrativo/assistente amministrativo gestionale (Codice AMM) n. 1.250;
  2. Profilo assistente di settore scientifico tecnologico/operatore amministrativo informatico/assistente informatico (Codice INF) n. 464;
  3. Profilo assistente   amministrativo   contabile/operatore amministrativo  contabile/assistente  economico-finanziario   (Codice ECO) n. 579.

La procedura concorsuale è stata articolata in una prova selettiva scritta e nella valutazione dei titoli (solo a seguito dell’espletamento della prova scritta e con esclusivo riferimento ai candidati risultati idonei alla prova e sulla base delle dichiarazioni degli stessi).

Lo scorso 22 febbraio sono state pubblicate le graduatorie finali di merito del concorso.

Ai sensi deIl’art. 3 del bando, i primi classificati nell’ambito della graduatoria finale di merito, validata dalla Commissione RIPAM, in numero pari ai posti disponibili, sono nominati vincitori e assegnati alle amministrazioni interessate per l’assunzione a tempo indeterminato.

Orbene, l’art. 7 ha previsto che 1 punto vada assegnato indistintamente per ogni tipologia di laurea, così equiparando, del tutto ingiustificatamente, la laurea specialistica, la laurea magistrale e la laurea triennale, pure a fronte di percorsi di complessità e durata ben diverse e, quindi, con evidente disparità di trattamento tra chi ha conseguito la laurea al termine di un corso di durata quinquennale, rispetto a chi l’ha conseguita a conclusione di un ciclo di due anni più corto.

È evidente infatti che i percorsi accademici, illogicamente equiparati dal Bando, siano di natura differente, basti pensare al fatto che una laurea triennale richiede 180 CFU mentre una laurea magistrale a ciclo unico ne richiede 300, con un percorso di studi di due anni più lungo.

Per questo lo studio legale Rienzi è pronto a presentare un ricorso al TAR del Lazio in favore di tutti coloro che, in possesso di un diploma di laurea conseguito all’esito di un percorso di studi di durata quinquennale, sono stati discriminati per la mancata attribuzione di un punteggio superiore rispetto ai candidati titolari di una laurea meramente triennale.

Sul punto, con riferimento ad analogo concorso, il TAR del Lazio si è peraltro già pronunciato, affermando che “l’Amministrazione ha omesso di attribuire alla ricorrente gli ulteriori 2 punti per il possesso della laurea magistrale in quanto titolo superiore a quello richiesto per l’accesso” e disponendo che “l’Amministrazione prenda in considerazione i profili di illegittimità dedotti, mediante riesame – nei limiti ed ai sensi di quanto sopra esplicitato – della posizione dell’odierna ricorrente”. E, ciò, in applicazione del ben noto principio giurisprudenziale secondo cui: “se è indubbiamente vero che rientra nel potere discrezionale della p.a. indicente un bando di concorso stabilire le modalità di valutazione dei titoli professionali e culturali, valutazione insindacabile dal g.a. della legittimità, salvo che dette modalità non trasmodino in ipotesi evidentemente illogiche, incongrue o comunque prive di razionalità, è altrettanto vero che il comportamento delle amministrazioni deve sempre conformarsi ai principi comunitari e nazionali di parità di trattamento, non discriminazione, proporzionalità, tutela della trasparenza che, nel corretto significato dell’espressione, può tradursi quale garanzia del medesimo trattamento tra tutti i concorrenti di una selezione pubblica ed aspiranti all’ottenimento del beneficio atteso con la partecipazione”.

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Lo studio legale Rienzi ha già pronto il ricorso al TAR del Lazio per contestare la valutazione dei titoli e, dunque, le graduatorie dei vincitori Lo studio è pronto ad assistere dinanzi al TAR del Lazio anche tutti coloro che ritenessero di essere stati lesi nella valutazione dei propri titoli o della propria prova in modo diverso, per altri motivi.

Per ricevere tutte le informazioni in merito a questo ricorso l’invito è a iscriversi al Webinar che si svolgerà il prossimo 28/3/2023, alle ore 16:45, con relatori l’Avv. prof. Carlo Rienzi e l’Avv. Marta Perugi del suo studio legale. Per farlo basta cliccare qui.

Nel webinar si tratteranno anche gli ulteriori profili di illegittimità della procedura concorsuale che verranno segnalati.

Ricordiamo inoltre che il ricorso al TAR del Lazio dovrà essere proposto entro e non oltre il prossimo 24 APRILE 2023.

Per aderire sarà necessario produrre la seguente documentazione:

  1. Domanda di partecipazione
  2. Esito prova scritta
  3. Graduatoria nella quale si è stati inseriti.

Per info:

06.37353065-6

carlorienzi@ordineavvocatiroma.org