Per la prima volta, in Italia, un’azienda sanitaria è stata condannata a risarcire un’aggressione avvenuta in ospedale.
La Corte di Appello di Ancona ha infatti stabilito un risarcimento (per danno morale soggettivo e di un danno biologico) di oltre 22mila euro per l’infermiera oggetto dell’aggressione, avvenuta nell’Ospedale di Ascoli Piceno prima dell’inizio del servizio di vigilanza notturna da parte di una paziente in attesa di visita.
In questo modo, la Corte ha riconosciuto la responsabilità (indiretta) dell’azienda sanitaria “nella determinazione dell’evento lesivo” a causa della mancata predisposizione di adeguate misure di sicurezza, con “specifiche omissioni datoriali nella predisposizione di quelle misure di sicurezza suggerite dalla particolarità del lavoro, dall’esperienza e dalla tecnica, necessarie ad evitare il danno“.
La pronuncia, davvero senza precedenti, potrebbe rappresentare un punto di svolta nella tutela degli operatori sanitari, incentivando le aziende sanitarie ad adottare misure per contrastare le aggressioni al personale sanitario. Fenomeno, come noto, sempre più ricorrente negli ultimi anni.
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