Rumori molesti in condominio: come tutelarsi

La convivenza in condominio può rivelarsi complicata quando si è costretti a sopportare rumori molesti provenienti dai vicini. Ma quando il disturbo supera la normale tollerabilità e diventa un problema legale? Esploriamo la normativa italiana in materia, distinguendo tra illecito civile e reato penale, con alcuni consigli pratici su come agire per proteggere i propri diritti.

Il quadro normativo: illecito civile vs. reato penale

Illecito civile: Articolo 844 del Codice Civile

L’articolo 844 del Codice Civile stabilisce che “il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità“. La valutazione della “normale tollerabilità” è rimessa al giudice, che considera vari fattori come l’orario, la durata e l’intensità del rumore. Se il disturbo è ritenuto intollerabile, il danneggiato può agire in giudizio per ottenere la cessazione del comportamento e il risarcimento dei danni subiti.

Reato penale: Articolo 659 del Codice Penale

L’articolo 659 del Codice Penale punisce chiunque “mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, disturba le occupazioni o il riposo delle persone“. La pena prevista è l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 309 euro. Perché si configuri il reato, il disturbo deve essere percepibile da un numero indeterminato di persone, non solo da un singolo individuo. Inoltre, il reato è procedibile d’ufficio, quindi non è necessaria una querela da parte della persona offesa.

Orari di silenzio: cosa prevede la legge

Non esiste una normativa nazionale che stabilisca orari di silenzio uniformi. Tuttavia, molti regolamenti condominiali e ordinanze comunali prevedono fasce orarie durante le quali è richiesto il rispetto della quiete. Durante queste fasce orarie, è consigliabile evitare attività rumorose come l’uso di elettrodomestici rumorosi, lavori di ristrutturazione o feste.

Come agire in caso di rumori molesti

1. Dialogo con il vicino

Il primo passo è sempre tentare una risoluzione amichevole, parlando direttamente con il vicino per segnalare il disturbo.

2. Coinvolgere l’amministratore

Se il dialogo non porta risultati, è possibile rivolgersi all’amministratore di condominio, che può inviare una diffida formale al condomino responsabile.

3. Azione legale civile

In caso di persistente disturbo, si può agire in sede civile per ottenere la cessazione del comportamento molesto e il risarcimento dei danni. È possibile anche richiedere un provvedimento d’urgenza ex articolo 700 c.p.c. per interrompere immediatamente il disturbo.

4. Denuncia penale

Se il rumore disturba un numero ampio di persone (ovvero: la quiete pubblica), si può presentare una denuncia alle autorità competenti. Essendo un reato procedibile d’ufficio, non è necessaria una querela da parte della persona offesa.


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