La sentenza della Cassazione penale, Sezione Quinta, n. 21900, depositata il 21 maggio 2023, rende di fatto inapplicabile al furto per bisogno la causa di giustificazione (anche detta scriminante) dello stato di necessità. L’art. 54 c.p. prevede che non sia punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato né altrimenti evitabile. Ma la Corte, nel caso di specie, riguardante il furto di alcuni generi alimentari, esclude la sussistenza di tale stato di necessità; questo perché la moderna organizzazione sociale, con vari mezzi ed istituti, provvede a fornire agli inabili al lavoro ed ai bisognosi quanto occorre ad essi, eliminando il pericolo di lasciarli privi di cure o di sostentamento quotidiano e tale circostanza fa venir meno gli elementi dell’attualità e dell’inevitabilità del pericolo grave alla persona.
Con la sentenza in commento la Corte di Cassazione dimostra il suo distacco dalla realtà; infatti, se si legge l’ultimo report ISTAT sull’indice di povertà in Italia si scopre con facilità che quasi sei milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Anche il sito web del Banco Alimentare annuncia che “il 10% della popolazione nel nostro Paese è così povera che non può permettersi pasti regolari ed equilibrati”. Ciò nonostante, secondo la Cassazione questi dati non sono rilevanti e l’imputato che ha rubato salumi e formaggi per poi scappare in bicicletta è sicuramente un ladro e non una persona che ha fame. Lo si ricava dalla motivazione, a detta della quale si può rubare per fame solamente se si versa in uno stato di inedia tale da mettere in pericolo la propria salute. Se questo pericolo non esiste o se c’è ma l’imputato non ne allega la prova, il furto alimentare non può mai essere giustificato perché “l’odierna organizzazione sociale” è talmente efficiente, a detta della Suprema Corte, da far sì che nessuno sia costretto a rubare perché non ha nulla da mettere in tavola.
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