Il comportamento ostativo della madre rispetto al rapporto tra padre e figli può comportare la collocazione del minore presso la casa paterna e la conseguente revoca dell’assegno di mantenimento alla madre.
L’ordinanza
È quanto sancito dalla recente ordinanza emessa il 13 febbraio scorso dal Tribunale Parma che, dopo aver disposto alcuni accertamenti di tipo istruttorio, tra i quali l’ascolto del minore, ha ritenuto necessario collocare il ragazzo presso la casa del padre, con conseguente revoca dell’assegno di mantenimento riconosciuto alla madre alla quale è comunque stato riconosciuto il diritto di vedere e frequentare il figlio nella misura più ampia possibile.
In particolare, durante l’ascolto del minore effettuato dal giudice è emersa una condotta della madre particolarmente ostativa al rapporto padre-figlio, che si è concretizzata non solo in un atteggiamento, consapevole e regolare, di impedimento all’esercizio del diritto di visita del padre, ma anche in una condotta di tipo dissuasivo finalizzata ad impedire al figlio di contattare, anche telefonicamente, l’altro genitore.
Un rapporto sano ed equilibrato
Tale atteggiamento posto in essere dalla madre, oltre ad alcuni episodi di violenza correttiva che sono stati segnalati alla Procura competente, hanno reso indispensabile disporre il collocamento prevalente del minore presso la casa paterna al fine di favorire un pieno recupero del legame padre-figlio e di tutelare il diritto del minore a mantenere un sano ed equilibrato rapporto con entrambe le figure genitoriali.
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