ARRETRATI PER DOCENTI E PERSONALE ATA: A DICEMBRE UN ASSEGNO DA 650 A 1300 euro!

Da qualche giorno, attraverso dichiarazioni pubbliche, sia il Ministro dell’Istruzione e del Merito che il Ministro della Pubblica Amministrazione, rispettivamente Giuseppe Valditara e Paolo Zangrillo, hanno annunciato che ci saranno per tutti i dipendenti pubblici gli arretrati di indennità di vacanza contrattuale per l’intero 2023 con emissione nel cedolino dello stipendio di dicembre 2023. Tra i dipendenti pubblici ci sono anche tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado, il personale Ata, i Dsga e i dirigenti scolastici.

Gli importi

Ma a quanto ammonteranno esattamente questi arretrati, riferiti allo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale? Dipenderà dalla singola posizione lavorativa, ma in generale si può dire che andranno da 650 euro a 1300 euro lordi.

Questo si traduce indicativamente e in via ipotetica in un importo massimo di 1300 euro lordi per un docente della secondaria di secondo grado che si trova nell’ultima classe stipendiale, mentre circa 800 euro lordi per un docente di scuola secondaria di secondo grado che si trova in classe stipendiale “0”. Nelle scuole secondarie di primo grado la cifra oscillerebbe tra 750 e 1100 euro lordi, per la scuola dell’infanzia e della primaria la cifra oscilla tra 700 e 1000 euro lordi, il personale Ata andrebbe a prendere 500 euro lordi medi i collaboratori scolastici, 600 euro lordi medi gli amministrativi e i tecnici e tra 700 e 1000 euro, sempre lordi ovviamente, i dsga.

Molto dipenderà come detto dal singolo caso, quindi se a riceverli dovrà essere un collaboratore scolastico a inizio carriera o un docente nella stessa posizione.

Il 2022

Il problema non è risolto, invece, per quanto riguarda il 2022 (si parla di un importo intorno ai 700-800 euro): l’una tantum stabilita (1,5%) anziché adeguare l’indice della vacanza contrattuale, con riferimento al 2022, non è stata adeguata. Si apre la strada, in questo caso, ai contenziosi legali?

E i precari?

Tutti coloro che nel 2023 hanno avuto un contratto a tempo determinato, non dovrebbero, secondo quanto previsto dalla norma scritta nel decreto legge 145 del 18 ottobre 2023, avere corrisposti gli arretrati dell’indennità di vacanza contrattuale: questa una tantum spetta solamente al personale dipendente pubblico con contratto a tempo indeterminato. Quindi, a rigore di legge (a meno di novità), anche quei docenti assunti in ruolo ma con un contratto a tempo determinato – cioè, precari – si troverebbero tra gli esclusi dall’indennità. Ricorsi a parte, ovvio..


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