Classi pollaio, l’ultima beffa: illegittime ma senza risarcimento!

Una recente pronuncia della giustizia amministrativa ha riconosciuto l’illegittimità delle cosiddette classi pollaio: quelle composte da un numero eccessivo di studenti, sipati in aule spesso inadeguate in termini di spazi e sicurezza. Ma c’è un dettaglio che suona come una beffa: nonostante l’irregolarità accertata, nessun risarcimento è previsto per gli studenti, a meno che non venga dimostrato un danno specifico e concreto.

Il TAR del Lazio, con la sentenza n. 7658/2025, ha infatti rigettato la richiesta di risarcimento dei genitori, pur riconoscendo la violazione del tetto numerico relativo agli studenti (previsto dal DPR 81/2009). In altre parole, la condizione è illegittima, ma chi l’ha subita deve anche riuscire a dimostrare – caso per caso – di averne sofferto un danno diretto: psicologico, fisico o di apprendimento. Un compito tutt’altro che semplice per famiglie e studenti..

La responsabilità negata

La sentenza in questione solleva interrogativi non trascurabili: può uno Stato ammettere l’irregolarità di una condizione scolastica senza prevedere automaticamente un ristoro per chi l’ha subita? Un tema che ha a che fare con un orientamento consolidato nella giurisprudenza amministrativa in ambito scolastico: l’illegittimità di un atto non basta, di per sé, a giustificare un risarcimento. Ma le critiche non si fermano. Secondo alcuni osservatori, seguendo questa linea di condotta si finisce per chiedere alle vittime di documentare l’invisibile: disagio, stress, ostacoli alla crescita. Tutto questo in un sistema che dovrebbe tutelare il diritto allo studio, non caricare studenti e famiglie di ulteriori fardelli..

Gli effetti pratici

In ogni caso, se il riconoscimento dell’illegittimità delle classi pollaio conferma la violazione di parametri oggettivi nella formazione delle classi, l’orientamento giurisprudenziale pone l’onere della prova del danno in capo ai singoli ricorrenti. Ciò evidenzia la necessità di procedere, in sede giudiziaria, con una valutazione puntuale e documentata delle conseguenze subite, sia in termini di diritto allo studio che di condizioni materiali.


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