PIOVONO CONFERME: LA CARTA DEL DOCENTE SPETTA ANCHE AI PRECARI!

Dopo la clamorosa pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – secondo la quale, in presenza di un lavoro identico o simile, la direttiva sul lavoro a termine e il principio di non discriminazione ostano a una norma nazionale che limiti il beneficio in questione ai soli dipendenti a tempo indeterminato – e diverse sentenze dei tribunali italiani, arriva l’ennesima conferma: sulla Carta del docente da riconoscere ai precari c’è “una discrasia rispetto alla direttiva 1999/70/CE affermata recentemente dalla stessa CGUE (ordinanza 10.5.2022 nella causa C-450/2021) che, ritenuto preliminarmente che l’assegnazione della carta docente per le sue peculiarità e pur non costituendo retribuzione si configuri con ‘condizione di impiego’ per la quale non vi può essere discriminazione tra personale assunto a tempo determinato o indeterminato che non sia fondata su obiettive ragioni”. Insomma: la Carta del docente spetta anche a loro.

A scriverlo in questo caso è il giudice del lavoro di Venezia, che ha stabilito di accordare i 1.000 euro richiesti da un’insegnante che ha presentato ricorso (in servizio per due annualità come supplente tra il 2021 e il 2023). Per il tribunale “si impone dunque per il giudice nazionale il dovere di disapplicare la normativa interna per la parte in cui non attribuisce anche al personale assunto a tempo determinato il diritto al rilascio della carta docente per la fruizione dell’importo di € 500,00 per anno scolastico finalizzata a iniziative formative indicate dalla L. 107/15”.


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Requisito necessario è quello di aver svolto, da precario, le funzioni di docente per almeno un anno, dal 2015 ad oggi; per anno di precariato si intendono 150 giorni durante l’arco dell’anno scolastico.