CONSIGLIO DI CLASSE DELIBERA ALL’UNANIMITÀ LA BOCCIATURA DI UN’ALUNNA, MA I GENITORI FANNO RICORSO AL TAR, CHE ANNULLA IL PROVVEDIMENTO

Il ricorso, proposto in qualità di esercenti la potestà sulla minore, è stato accolto dai giudici del Tar Lazio, con la sentenza n. 13042 del 2023, la quale ha stabilito l’obbligo “per l’Istituto scolastico di reinvestire con urgenza il competente Consiglio di Classe della valutazione in ordine all’ammissione dell’alunna alla classe successiva”.

La ragione dell’accoglimento risiede nel difetto di motivazione del provvedimento adottato dagli insegnanti: quest’ultimo “non offre sufficiente evidenza delle ragioni” della bocciatura, rivelando una comprensione non corretta, da parte degli insegnanti, dei criteri normativi di riferimento.

Non è presente, infatti, una valutazione globale del percorso scolastico della ragazza che deve invece contraddistinguere la scuola dell’obbligo. Il Consiglio di Classe dovrà quindi tenere conto della condotta dell’alunna, dei suoi progressi e della possibilità che ha di recuperare le lacune.

Ad ogni buon conto, si sottolinea che come è vero che il giudizio sulla bocciatura rientra nella discrezionalità tecnica esclusiva del Consiglio di Classe, è anche vero che tale giudizio può essere censurato dal Giudice Amministrativo in sede di legittimità “nei limiti del difetto di motivazione, della carenza di istruttoria e dell’illogicità manifesta”.


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