Un doppio standard per gli esami di Stato?

Il TAR del Lazio, con la sentenza n.5722/2025, ha respinto il ricorso di uno studente privatista che contestava l’esito dell’Esame di Stato, sostenendo una presunta disparità di trattamento rispetto ai candidati interni. Secondo il Tribunale, le procedure previste per i privatisti, comprese le prove preliminari, sono conformi alla normativa vigente e non determinano uno svantaggio sostanziale.

Una decisione chiara, che però riaccende il dibattito sulla reale equità del sistema. Gli studenti privatisti, chiamati a sostenere esami in sessioni straordinarie e a superare prove ad hoc, si trovano – secondo alcuni osservatori – in una posizione svantaggiata rispetto ai loro coetanei interni. Durante la pandemia, ad esempio, molti privatisti hanno dovuto affrontare ritardi significativi negli esami, compromettendo l’accesso a concorsi pubblici e università.

Inoltre, mentre gli studenti interni beneficiano di un percorso scolastico continuo e di una valutazione basata su crediti scolastici accumulati nel tempo, i privatisti devono dimostrare la loro preparazione attraverso esami di idoneità e prove preliminari, senza poter contare su un credito scolastico pregresso.

Anche per questo, da più parti sono stati sollevati nel corso del tempo interrogativi sulla reale parità di trattamento tra studenti interni e privatisti. Un doppio standard, quindi, per gli esami di Stato? Sebbene la normativa preveda percorsi distinti, è fondamentale garantire che nessuno studente sia penalizzato per la scelta del proprio percorso formativo.


Lo Studio Legale Rienzi si occupa da quasi 50 anni di diritto: le conoscenze e l’esperienza maturata nel corso degli anni ne fanno una delle boutique Law Firm più prestigiose del Paese. Lo Studio è in grado di attivare un team integrato di professionisti che possono offrire una consulenza completa per ogni tipo di esigenza. In caso ci sia necessità di una consulenza, è possibile contattarci direttamente sul web oppure tramite il numero 0637353066.