La sentenza n. 24988 del 2025 della Corte di Cassazione ha ribadito un principio che riguarda da vicino milioni di lavoratori italiani: durante il periodo di ferie la retribuzione deve essere piena, senza esclusioni di indennità o voci accessorie.
Il caso nasce da un contenzioso in cui un’azienda aveva corrisposto ai dipendenti importi ridotti, sostenendo che alcune indennità – legate a trasferte, turni o mansioni specifiche – non fossero dovute durante le ferie. La Suprema Corte ha però confermato la decisione della Corte d’Appello, stabilendo che la busta paga delle ferie non può essere trattata come una retribuzione minima o parziale, ma deve riflettere il compenso ordinario del lavoratore.
Secondo i giudici, l’obiettivo è evitare che il lavoratore percepisca il periodo di riposo come un danno economico. Un principio già affermato dalla giurisprudenza europea e richiamato anche dalla normativa italiana, che considera le ferie retribuite un diritto irrinunciabile e parte essenziale della tutela della salute. La Cassazione ha quindi stabilito che durante le ferie devono essere corrisposte non solo le voci fisse dello stipendio, ma anche le indennità direttamente connesse alle mansioni e al ruolo del dipendente.
Le conseguenze
Le implicazioni pratiche sono rilevanti. Per le imprese significa dover ricalcolare le modalità con cui vengono pagate le ferie, garantendo che il trattamento economico sia coerente con quello dei mesi lavorativi. Per i lavoratori, invece, la sentenza rappresenta una garanzia aggiuntiva: chi riceve una busta paga più leggera durante le ferie può chiedere chiarimenti e, se necessario, agire per ottenere quanto dovuto.
Una sentenza di rilievo
La sentenza 24988/2025 diventa così un punto di riferimento autorevole. Essa conferma che le ferie non possono essere considerate un periodo in cui lo stipendio si riduce, ma un tempo in cui il lavoratore ha diritto a riposare senza preoccupazioni economiche. Un monito chiaro alle aziende e un segnale di tutela importante per i dipendenti, che vedono rafforzato un diritto fondamentale: quello a ferie pagate davvero al 100%.
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