Il Consiglio di Stato ha ribaltato la tesi del Tar Lazio nella parte in cui disponeva l’ammissione con riserva di alcuni partecipanti al Concorso per Commissario di Polizia che dopo essere stati esclusi dal Concorso – a seguito della prova orale con voti al di sotto del minimo stabilito dal bando – avevano impugnato le graduatorie definitive sostenendo che i criteri utilizzati dalla Commissione aggiudicatrice del concorso fossero troppo generici e, soprattutto, fossero mancanti di una adeguata tabella di valutazione delle singole materie.
In netta contrapposizione a quanto sostenuto dai ricorrenti di primo grado, ed accogliendo a pieno la tesi sostenuta dallo Studio Legale Rienzi, il Consiglio di Stato ha ribaltato l’Ordinanza del Tar Lazio precisando come “i criteri per la valutazione del colloquio sono stati espressamente indicati nel verbale della Commissione n. 1 del 25 febbraio 2019 ed hanno fatto esplicito riferimento ad aspetti sia sostanziali che formali” e “la motivazione del giudizio tecnico, con cui è valutata la prova orale, può ritenersi espressa in modo esaustivo con l’attribuzione di un punteggio numerico, incombendo, di contro, sul ricorrente l’onere di provare l’abnormità della valutazione espressa“.
Riportiamo in allegato il testo dell’ordinanza. per qualsiasi informazione è possibile inviare una email a segreteria@studiorienzi.it o scriverci sulla nostra chatlive 24h