C‘è un’emergenza di cui (quasi) nessuno parla e che si riapre a ogni apertura delle scuole senza trovare mai soluzione definitiva.
Si tratta dell’amianto, la cui pericolosità per la salute è – ormai, dopo tanto tempo – universalmente nota.
Ebbene: l’amianto nelle scuole c’è ancora, e mette a rischio la sicurezza di studenti e personale. Nel 2021, i dati dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che tengono conto di tutte le segnalazioni e delle bonifiche, hanno identificato 2.292 scuole non ancora bonificate dall’amianto (su 53.313 – 40.749 statali e 12.564 paritarie – scuole in Italia). Si tratta di numeri astronomici: traducendoli, ci dicono che il 4,3% degli edifici con amianto non è ancora stato bonificato, e contiene strutture outdoor, ma anche impianti elettrici, pavimentazioni in linoleum piene di amianto. Data la presenza ancora diffusa di scuole contaminate, la stima del numero degli studenti esposti è di 356.900, a cui si aggiungono circa 50mila persone a rischio tra personale docente e non docente (anche per questo, impressiona il numero di casi di mesotelioma).
Senza parlare degli altri pericoli: se il 58% delle scuole è privo delle certificazioni, tra cui l’agibilità, l’87% è sotto la classe energetica C e il 41,4% sorge in area sismica 1 e 2. Soltanto il 30% è costruito con rispettando adeguatamente tecniche e metodologie antisismiche.
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